Le enciclopedie del tennis racconteranno un giorno di due ragazze italiane semplici quanto tenaci che hanno raggiunto nella specialità del doppio risultati che fanno la storia. Con Wimbledon hanno messo il loro sigillo in tutti i tornei dello Slam: sono la coppia più forte al mondo
Le enciclopedie del tennis racconteranno un giorno di due ragazze italiane semplici quanto tenaci che hanno raggiunto nella specialità del doppio risultati che fanno la storia. Non sappiamo ancora quanti successi allora vi saranno conteggiati. Di sicuro, però, ci sarà scritto che Sara Errani e Roberta Vinci, soprannominate Ciqui, sono riuscite nell'impresa di vincere Wimbledon mettendo così il loro sigillo in tutti i tornei dello Slam, traguardo conquistato finora da pochissime giocatrici. Sono la coppia più forte al mondo e lo sport italiano deve esserne davvero orgoglioso.
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AMICIZIA PROFONDA — Nel narrare le loro imprese, si ricorderà come la forza delle due derivasse da un'amicizia profonda, maturata giorno dopo giorno, tra una stanza d'albergo e un campo di allenamento. Personalità diverse che nel tempo si sono integrate alla perfezione grazie al lavoro dei rispettivi allenatori, Pablo Lozano e Francesco Cinà. Da una parte Roberta, con il carattere verace di una tarantina trapiantata a Palermo; dall'altra la piccola Sara, emiliana dagli occhi azzurri, spesso anche troppo riservata.
ONDA LUNGA — Nel frattempo il nostro movimento femminile, così vincente, ha ancora un po' di tempo per esprimere l'erede di Errani, Vinci, Pennetta e Schiavone. Il primo nome che viene in mente è quello di Camila Giorgi. Il problema è che la nostra rampante promessa, da domani numero 40 del ranking, fa uno scatto in avanti e due indietro. Si sono sprecati parole e inchiostro per sottolineare come possegga il talento per sbocciare in tempi piuttosto veloci. Ma quel che ormai si è capito, è come manchi una vera guida capace di prepararla a questo salto di qualità. E a 22 anni non c'è più molto tempo da perdere. Il padre Sergio che tanti meriti ha avuto finora nella crescita della ragazza, dovrebbe avere il coraggio di fare un passo indietro e scegliere per la figlia un coach di livello internazionale capace di traghettarla mentalmente e tatticamente nel vertice del tennis femminile mondiale. Capiamo le difficoltà anche emotive nel tagliare questo cordone ombelicale, ma per il bene agonistico della ragazza non vediamo altra scelta. E' giunta l'ora di investire in "scienza tennistica". Solo così l'Italia potrà avere un'altra campionessa.
Babos T. / Mladenovic K. 0-2 Errani S. / Vinci R.
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